Venezia è la città lagunare più famosa al mondo, questo avviene perché da secoli turisti provenienti dai cinque continenti decidono di trascorrere qui le proprie vacanze, avvolti dalla magia della laguna e soddisfatti delle strutture ricettive come gli Hotel di Venezia pronti ad esaudire ogni vostro desiderio.
Questa sezione è stata creata per coloro che vogliono ricevere informazioni sulla città di Venezia ed in particolar modo sui ponti che permettono con facilità di passeggiare tra un isolotto ed un altro.
I ponti più famosi di Venezia sono:
il Ponte dell'Accademia,
il Ponte della Paglia,
il Ponte di Rialto,
il Ponte degli Scalzi,
il Ponte dei Sospiri.
Il Ponte dell'Accademia di Venezia fu inaugurato il 20 novembre 1854 ed è fra i più famosi perché attraversa il famosissimo Canal Grande.
Il Ponte della Paglia è fra i più frequentati ponti di Venezia perché attraversa il Rio di Palazzo vicino il  Palazzo Ducale. Viene definito “della Paglia” perché in prossimità di questo venivano ormeggiate le barche cariche di paglia, utilizzata per gli scambi commerciali con il Vicino Oriente.
Il Ponte di Rialto attraversa il Canal Grande a Venezia ed è il più antico e famoso ponte della città veneta. Il Ponte di Rialto come lo vediamo oggi è una ricostruzione in pietra dell’originale in legno, fu progettato dall’architetto Antonio da Ponte e realizzato nel 1591.
Il Ponte degli Scalzi di Venezia attraversa il Canal Grande ed è detto anche ponte della stazione o della ferrovia perché situato in prossimità della Stazione Ferroviaria di Santa Lucia. Fu costruito in pietra d’Istria nel 1934 sul precedente ponte austriaco del 1858.
Il Ponte dei Sospiri di Venezia è senza ombra di dubbio il più famoso della città lagunare. Il Ponte dei Sospiri è situato in prossimità di Piazza San Marco vicino Riva degli Schiavoni e collega il Palazzo Ducale ai Piombi  (le antiche prigioni della Serenissima). Proprio perché conduceva i prigionieri dal Palazzo Ducale (dove venivano giudicati) ai Piombi (dove venivano detenuti) viene definito “dei Sospiri”, ovvero, la leggenda narra che i prigionieri sospiravano in previsione della detenzione.